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DICONO DEL LIBRO

Recensione di Jessica Vernola

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Portami alla vita è un romanzo di fantascienza, esordio di Valerio Novara. Ho avuto il
piacere e l'onore di ricevere una copia in regalo direttamente dall'autore e quello che mi
sono ritrovata tra le mani è un vero e proprio capolavoro.
La copertina disegnata a mano attira subito l'attenzione e rappresenta perfettamente
quella che sarà la storia. Poche righe sul retro, una parte tratta dal libro, incuriosiscono a
tal punto da voler subito cominciare la lettura.
Due amici legati da un legame indissolubile, un ragazzino geniale ed un viaggio
inaspettato nell'universo è quello che si può dire per riassumere il contenuto del libro ma,
Portami alla vita è molto, molto di più.
Il talento di Valerio si nota subito dal primo capitolo, con uno stile di scrittura semplice,
fluido ma sopratutto chiaro. Aggiungerei anche giovanile, adatto a tutte le età. Anche i
concetti scientifici più articolati, che si ritroveranno spessissimo lungo il romanzo, vengono
spiegati con una semplicità tale da sentirsi tutti un po' scienziati. Ho imparato anche tante
cose nuove al punto tale da volerne sapere sempre di più.
Nel giro di pochissimi capitoli si entra subito nel vivo della storia e quello che mi è
successo con Portami alla vita mi è capitato raramente, ossia il desiderio sfrenato di
mangiare un capitolo dietro l'altro, il bisogno insaziabile di sapere come le cose andranno
avanti. Ho finito il libro in 7 giorni.
Ogni capitolo ha un punto di vista diverso, prima Angela, poi Liam, poi Will e si ricomincia,
senza diventare mai noioso.
Non voglio anticipare nulla della trama, voglio solo far venire l'acquolina in bocca a chi
come me avrà la fortuna di leggere questo meraviglioso libro.
I colpi di scena sono tanti ed inaspettati, mi sono ritrovata spesso a commentare ad alta
voce qualcosa che proprio non pensavo potesse accadere.
Il tempo è un concetto fondamentale che Valerio riesce a far percepire al lettore in modo
ineccepibile. Io personalmente mi sono sentita davvero piccola di fronte alla grandezza del
tempo. Concetto che solo leggendo uno potrà capire.
I personaggi sono tanti (alcuni inventati altri molto noti), ma tutti ben delineati, ognuno con
le proprie caratteristiche fisiche ed interiori, e ci si affeziona davvero tanto ad ognuno di
loro.
Mano mano che si va avanti nella lettura le immagini nella mente del lettore diventano
sempre più chiare ed è davvero facilissimo veder scorrere le scene nella propria testa.
Di romanzi e film di fantascienza su mondi inesplorati e universi infiniti, ce ne sono a
bizzeffe ma Portami alla vita è qualcosa di nuovo, unico e sopratutto originale.
Valerio scrive e racconta ogni lato del genere umano: dall'amicizia all'amore, dalla vita alla
morte fino a raggiungere la cosa più importante, la speranza.
Il finale, poi, è stato capace di farmi venire letteralmente la pelle d'oca. Mi ha lasciato il
disperato bisogno di sapere come tutto proseguirà nel secondo capitolo della trilogia.
Detto questo consiglio con tutto il cuore la lettura di questo libro perché è davvero
un'opera d'arte che merita di diventare un grande successo e, come spera Valerio (ed
anche io) una stupenda serie televisiva.
Buona lettura.

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Recensione di Giorgia Amantini

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Leggere Separazioni, primo volume della trilogia Portami alla vita di Valerio Novara, significa immergersi in una dimensione soprannaturale strettamente connessa alla realtà. Le vicende dei protagonisti, su tutti quelle di Liam, Angela e Will, ci introducono in un campo (quello della fantascienza) che in Italia non trova molto spazio nemmeno tra gli autori affermati. Il coraggio di Valerio Novara, quindi, sta proprio in questo: da scrittore amatoriale ed emergente, concepisce un romanzo dal piglio internazionale per struttura logica, tematiche trattate e caratterizzazione dei personaggi. Certo, le vicissitudini dei nostri eroi sono dettate quasi sicuramente dalla cultura letteraria e cinematografica che l’autore possiede: in Separazioni, infatti, ritroviamo il profumo avventuroso di Star Wars, quello filosofico di 2001 – Odissea nello spazio e quello preveggente di The Day after Tomorrow, pellicole che esprimono insieme un unico concetto: la resistenza del genere umano in un universo che il genere umano stesso, purtroppo, contribuisce a distruggere. Ed ecco che il romanzo si snoda velocemente attraverso un linguaggio scorrevole che ci trascina nelle peripezie dei suoi protagonisti e ha dalla sua parte il fatto di risultare credibile grazie all’attento lavoro di ricerca svolto. Mentre si legge, infatti, si comprendono perfettamente termini tecnici, riferimenti scientifici e concetti biologi, fisici e astronomici, permettendo a chiunque di poter approcciare in maniera semplice e diretta la lettura medesima. Valerio Novara ha uno stile da sceneggiatore, più che da narratore, ci coinvolge nella storia attraverso immagini e sensazioni percettive, dialoghi serrati si alternano a una narrazione asciutta creando un connubio avvincente e i messaggi di pace, di collaborazione tra i popoli e di salvaguardia ambientale presenti nel romanzo stimolano riflessioni sociali importanti. Questo libro non si legge, si vede e l’altalenarsi dei colpi di scena in esso presenti è mescolato sapientemente con espedienti narrativi molto simili alla struttura di un prodotto seriale televisivo. Non a caso, l’ambizione dell’autore è proprio quella di trasformare la saga di Portami alla vita in una serie televisiva di successo. E noi non possiamo che augurarglielo, così come non possiamo non augurargli che aumenti sempre più la sua creatività senza confini, mai banale, fino a fargli raggiungere le soglie di quell’universo inesplorato che tanto ama. In un viaggio, speriamo, sempre più lungo e duraturo. Bravo, Valerio! Continua così, che vai forte!

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